Per questo evento non sono previste riduzioni.
Agevolazioni previste:
Nel Teatro non sono presenti ascensori.
Lo spettatore è tenuto a fornire la Disability card per attestare il proprio diritto.
L’acquisto si può effettuare ESCLUSIVAMENTE rivolgendosi alla biglietteria del Teatro Verdi tramite email (info@teatroverdionline.it), telefonicamente allo 055.21.23.20 o anche di persona.
Questo evento è acquistabile presso la biglietteria del teatro oppure anche attraverso i link dedicati di Ticketone Carta del Docente e Carte Cultura
Questo evento è compreso nell’abbonamento a 12 spettacoli e può essere incluso nell’abbonamento a 7 spettacoli.
Nel foyer del teatro il Cafè du Theatre apre dalle 19,45 per caffè, spuntini, snack, taglieri e aperitivi.
Leggi come prenotare l’Apericena
UNA NOTTE A TEHERAN Alle feste, nelle piazze, nelle celle
Dopo il successo della prima nazionale, andata in scena il 12 luglio al Teatro Trianon Viviani di Napoli, Cecilia Sala porta in tournée il suo primo progetto teatrale live di cui è autrice e protagonista, portando sul palco l’essenza del suo podcast quotidiano Stories, prodotto da Chora Media. Lo spettacolo è un racconto immersivo e contemporaneo che intreccia giornalismo narrativo e linguaggio teatrale.
Il suo racconto giornalistico prende corpo, voce e spazio scenico, diventando un’esperienza capace di unire emozione e informazione. Tra reportage e racconto intimo, attraversa la notte iraniana come un viaggio nella resistenza e nel desiderio, alternando sussurri e deflagrazioni. Cecilia Sala porta le testimonianze di una generazione di arrabbiati, che a lei si racconta con queste parole: “siamo come le sottoculture di una volta, come i gay negli anni Cinquanta in America, che avevano la loro lingua, il loro slang, i loro punti di ritrovo e i loro segni di riconoscimento – soltanto che in Iran il prezzo da pagare per muoversi fuori dalle regole è più alto.
Ma ne vale la pena. La vita qui è già troppo dolorosa per arrenderti anche alla depressione calata dall’alto. Meglio prendersi il rischio di organizzare un concerto.”
Nel corso dello spettacolo, Sala intreccia queste voci al proprio vissuto, toccando anche l’esperienza del carcere di Evin: “Evin è un posto che conosco già, attraverso le parole degli altri. Perché ho intervistato chi c’è passato prima di me. Perché ho studiato casi simili al mio. Avevo una fortuna: non c’erano sorprese. E una sfortuna: i precedenti che conoscevo non sono belle storie.