Questo evento può essere incluso nell’ Abbonamento a 12 spettacoli e nell’ Abbonamento a 7 spettacoli, ed è incluso nell’ Abbonamento Danza.
Sconto di € 2,50 in tutti i settori riservato ai soci Coop Unicoop Firenze.
Questo sconto non si applica agli acquisti on line.
Agevolazioni previste:
Nel Teatro non sono presenti ascensori.
Lo spettatore è tenuto a fornire la Disability card per attestare il proprio diritto.
L’acquisto si può effettuare ESCLUSIVAMENTE rivolgendosi alla biglietteria del Teatro Verdi tramite email (info@teatroverdionline.it), telefonicamente allo 055.21.23.20 o anche di persona.
Questo evento è acquistabile presso la biglietteria del teatro oppure anche attraverso i link dedicati di Ticketone Carta del Docente e Carte Cultura
Nel foyer del teatro il Cafè du Theatre apre dalle 19,45 per caffè, spuntini, snack, taglieri e aperitivi.
Leggi come prenotare l’Apericena
Il Balletto di Roma promuove da sempre la danza d’autore italiana, affacciandosi sulla scena internazionale con progettualità di ricerca, produzione e collaborazione capaci di coniugare la tradizione con l’innovazione e di sviluppare la presenza della compagnia in Europa e nel mondo. Per il Balletto i Roma il coreografo Fabrizio Monteverde torna a riallestire una delle sue più applaudite produzioni shakespeariane, Otello, debuttato al festival di Civitanova Danza nel 2009, con una lettura provocatoria ed eccessiva, in cui anche certe forzature enfatiche del compositore boemo Dvořák trovano pertinente collocazione fungendo da sottile contrappunto ironico all’azione dei personaggi. Nella versione del 2025, Monteverde continua a rielaborare il testo shakespeariano a partire dagli snodi psicologici che determinano la dinamica dell’ambiguo e complesso intreccio tra i protagonisti Otello, Desdemona e Cassio. In questo triangolo mai equilatero di rapporti, i tre vertici risultano costantemente intercambiabili, grazie sì agli intrighi di Iago. L’ambientazione in un moderno porto di mare (dichiarato omaggio agli sgargianti fotogrammi di Querelle de Brest, il film del 1982 diretto da Rainer Werner Fassbinder ) chiarisce e amplia l’intuizione di fondo: se Otello è, come è sempre stato, un “diverso”, un outsider, è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di “zona franca”, un limbo in cui si arriva o si attende di partire. La forte presenza del mare, non relegato, come nel testo di William Shakespeare, ad un suggestivo sfondo per una Venezia, suggerisce i segreti, gli ininterrotti moti delle passioni con la loro tempestosa ingovernabilità, gli slittamenti inevitabili nei territori proibiti del piacere, della gelosia e del delitto.