Gli studenti di ogni ordine e grado (italiani e stranieri) pagano un prezzo speciale di 5,00 € tutto compreso (acquistabile solo presso la biglietteria, NO on line)
Le riduzioni normali si applicano a:
Over 65 anni
> Abbonati alla Stagione Teatrale del Teatro Verdi
> ACI – ViaVai
> A.Gi.Mus Firenze
> ARCI Firenze
> Associazione Culturale “Il Trillo”
> FAI – Fondo Ambiente Italiano
> Fondazione Palazzo Strozzi (dietro presentazione del biglietto della mostra in corso)
> Italian Design Istitute
> Opera Santa Croce (dietro presentazione del biglietto della visita effettuata)
> Touring Club Italiano
> UniCoop – Firenze
> Università dell’Età Libera
> Welfare Interclub
Agevolazioni previste:
Per motivi di sicurezza e per agevolare il deflusso tali posti sono posizionati nelle vicinanze di una delle uscite sul fondo della platea.
L’acquisto si può effettuare ESCLUSIVAMENTE rivolgendosi alla biglietteria del Teatro Verdi tramite email (info@teatroverdionline.it), telefonicamente allo 055.21.23.20 o anche di persona. È indispensabile fornire la Disability card.
Questo concerto può essere inserito in una delle formule di abbonamento previste (da € 48,00 a € 255,00):
– COMPLETO (15 concerti)
– OTTETTO (8 concerti)
– FAI DA TE (da 5 a 12 concerti)
– FAI DA TE APERTO (da 3 a 6 concerti)
Per maggiori informazioni clicca qui
Questo evento è acquistabile presso la biglietteria del teatro oppure anche attraverso i link dedicati di Ticketone Carta del Docente e Carte Cultura
Orchestra della Toscana
Diego Ceretta direttore
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Programma:
/ Serenata per piccola orchestra op.46 bis
Keiko Devaux / Fractured Landscapes – prima esecuzione italiana
Pëtr Il’ič Čajkovskij / Sinfonia n.4 op.36
in collaborazione con Accademia Chigiana di Siena
“Bisogna sempre correre dei rischi nella composizione”, afferma Keiko Devaux, compositrice canadese nata nel 1982 di cui l’Orchestra della Toscana propone un pezzo in prima esecuzione italiana. Per lei – che ha studiato anche con Salvatore Sciarrino all’Accademia Chigiana di Siena – suscitare emozioni non è tabù, come lo è stato a lungo tra i compositori del secondo Novecento. Puntano al nitore della scrittura i suoi pezzi, non nascondono la loro vulnerabilità, tendono a sviluppare gesti ed esperienze musicali affinché il pubblico resti sospeso, fluttuante, nel tempo e nello spazio dell’ascolto. Nel programma affidato al nostro direttore principale Diego Ceretta, la nuova pagina di Devaux si trova accanto a due composizioni che più diverse non potrebbero essere: la Serenata op.46bis per orchestra d’archi di Alfredo Casella, un’assoluta rarità, e la Quarta sinfonia di Pëtr Il’ič Čajkovskij, caposaldo del repertorio sinfonico tardo romantico adorato dal pubblico. Un mare in piena di emozioni, scritto da Čajkovskij tra il 1876 e il 1878, periodo tra i più bui dell’esistenza del compositore che, nel tentativo di redimersi dall’omosessualità aveva preso l’incauta decisione di sposare un’allieva. Matrimonio durato poche ore. L’autore illustra così il significato occulto della sinfonia. Pessimistico. Poiché vi è dipinto il Fato, “la forza inesorabile che impedisce alle nostre speranze di felicità di avverarsi; che sta in agguato, gelosamente, per impedire che il nostro benessere e la nostra pace possano diventare piene e senza nubi: una forza che, come la spada di Damocle, pende perpetuamente sul nostro capo e di continuo ci avvelena l’anima”.